La “gran piova” verrà raccontata il 5 novembre attraverso gli occhi di tre testimoni in uno dei luoghi simbolo dell’alluvione, la Basilica di Santa Croce. (Pubblicato sul quotidiano La Nazione)
Firenze, 4 novembre 2023 – Era l’alba del 4 novembre di 57 anni fa quando l’Arno iniziò a rompere gli argini a Firenze. La piena procedette velocemente per i lungarni e sommerse i quartieri storici, Santa Croce come piazza del Duomo. L’ondata raggiunse anche i comuni limitrofi e improvvisamente tutta l’area rimase isolata. La marea di acqua e fango trasportò con sé detriti, automobili e tutto ciò che incontrava sul suo cammino. Migliaia di volumi e manoscritti rari furono sommersi dal fango nei magazzini della Biblioteca Nazionale Centrale. Arrivarono da tutto il mondo gli ‘Angeli del fango‘, che insieme alle forze armate lavorano ininterrottamente giorno e notte. In occasione del 57esimo anniversario dell’alluvione di Firenze, La Compagnia delle Seggiole e la Comunità Francescana di Santa Croce, presentano “Sotto una gran piova d’acqua”, spettacolo già sold out nato da un’idea di Massimo Sandrelli su testi di Sandro Bennucci, Marcello Mancini e Massimo Sandrelli. A portarlo in scena il 5 novembre sarà la Compagnia delle Seggiole con Fabio Baronti, Luca Marras, Andrea Nucci e Sabrina Tinalli, che proporranno la lettura drammatizzata in uno dei luoghi simbolo dell’Alluvione di Firenze, la Basilica di Santa Croce, dove Papa Paolo VI celebrò la messa del Natale 1966, e dove si trova attualmente il Cristo di Cimabue, diventato icona universale della ferita subita dalla città e dalla sua arte. La “gran piova” viene raccontata attraverso gli occhi di tre testimoni: un ragazzo di 16 anni che non sapeva che cosa fosse una calamità naturale. Enrico Mattei, l’allora direttore de “La Nazione”, capace di scuotere i palazzi del potere con la sua penna, costringendo Roma a rendersi finalmente conto di cosa era veramente successo a Firenze, correndo in soccorso della città. E Piero Bargellini, che stava per essere messo in minoranza dal consiglio comunale, e che invece si fece carico di affrontare l’emergenza e di guidare la ricostruzione passando alla storia come il “sindaco dell’alluvione”. Tre racconti, tre punti d’osservazione, tre stati d’animo diversi, ma un unico denominatore: il cuore straziato dalla vicenda apocalittica che aveva devastato Firenze. E l’impegno, ognuno con le sue possibilità e il suo ruolo, per dare una speranza e una spinta positiva verso la rinascita. I testimoni protagonisti di questo racconto non fanno solo la storia, ma rivelano il segreto, o il miracolo, dei fiorentini nell’affrontare l’emergenza e superarla fino a far risorgere Firenze. Un racconto autentico e struggente, che narra di una Firenze capace, anche nei momenti più difficili, di reagire con una forza straordinaria fino a risorgere.
Articolo pubblicato su:
https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/alluvione-di-firenze-15b36dcf